Tutorial

Da quale linguaggio iniziare?
Come scrivevamo nell'introduzione, per un docente non ha nessuna esperienza di programmazione, probabilmente Prolog è la scelta giusta. In alternativa, soprattutto se si lavora nella scuola primaria, si può iniziare con LibreLogo. Il capitolo relativo è scritto in maniera molto introduttiva e non dovrebbe porre difficoltà particolari.
Kojo è sicuramente la scelta più completa, che ha senso per iniziare a muovere una tartaruga ma anche per mandare satelliti nello spazio. Kojo ha un altro aspetto a mio avviso interessante: permette di eseguire il codice in modalità lenta, ovvero mostrando in una finestra laterale il valore delle variabili e delle funzioni man mano che viene calcolato. Questo non è solo utile per quello che si chiama il debugging (lo spulciamento del codice alla ricerca degli errori), ma anche per vedere i valori che assume una grandezza durante una simulazione. Questa modalità (che vedremo meglio nel capitolo relativo a Kojo) è presente anche in Prolog, ma non in LibreLogo.
Detto questo, il motivo per cui tutti e tre sono stati inseriti in questo testo è che potrebbero essere adatti in situazioni diverse, magari per progetti diversi anche nella stessa classe. Potrebbe essere una buona idea iniziare dall'introduzione al Logo (dove alcuni concetti sono appena accennati) e poi passare a quella a Kojo (in cui sono trattati un po' più a fondo). Insomma, vi consigliamo di leggere tutti e tre le introduzioni: quello che non è chiaro da una parte potrebbe esserlo dall'altra.
Non c'è da adottare un linguaggio una volta per sempre. Anzi: abituarsi a tradurre un programma da un linguaggio all'altro è una ginnastica che fa bene alla salute.

  1. Kojo (Scala)
  2. LibreLogo
  3. Prolog